GIÚRIEI - San Fratello 2024
San Fratello è una storica cittadina che offre un paesaggio ricco di bellezze naturali ed è superbamente situata sui Nebrodi messinesi. Fu fondata nel XII secolo in seguito alle invasioni normanne che vi insediarono una popolazione proveniente dal nord Italia e dal sud della Francia. Gli abitanti conservano gelosamente le proprie tradizioni ed il loro dialetto gallo-italico in cui si mescolano elementi del francese, del piemontese, del ligure, del lombardo, dell’emiliano e del dialetto locale del 1200.
Vengono chiamati volgarmente “Giùriei”,che con squilli di trombe, catene minacciose e campanacci tentano di distogliere l’attenzione popolare dal dolore per la morte di Gesù Cristo.
La sua origine risalirebbe al 1276 con la “Confraternita dei Flagellanti” poi chiamati giudei. In pratica questo rituale incarnerebbe gli uccisori di Cristo che durante la rappresentazione della passione si scatenano quasi rivelando la loro natura demoniaca.
“Nuova del tutto, nel ciclo delle rappresentazioni mute, è la festa dei Giudei di San Fratello dove i giovani mandriani camuffati intenzionalmente da Giudei, corrono all’impazzata per le strade facendo un vero pandemonio ed assordando la gente. A codesto ciclo sono da riportare le scene dei disciplinanti, ora non più riconoscibili nelle processioni che sono tutte di raccoglimento e di pietà dei fedeli, per quanto poi in apparenza lontana, è molto vicina in sostanza a siffatto gruppo di spettacoli…” (Giuseppe Pitrè)
“…ma una festa religiosa, che cos’è una festa religiosa in Sicilia? Sarebbe facile rispondere che è tutto… E anzi tutto una esplosione esistenziale… esplosione dell’es collettivo di un paese dove la collettività esiste soltanto a livello dell’es… I Giudei (di San Fratello) sono gli uccisori del Cristo, perciò nella rappresentazione della passione di Cristo che viene condannato e crocifisso, essi demonicamente si scatenano… e ci chiediamo se alla formazione di una tale tradizione non abbiano concorso più delle ragioni calendariali e liturgiche, ragioni psicologiche, sociali, storiche.” (Leonardo Sciascia)